Surriscaldamento in corso, crisi di liquidità dietro l’angolo, grave recessione in vista, probabile stagnazione di lunga durata. Si moltiplicano le voci secondo cui l’economia della Russia si troverebbe in difficoltà, o potrebbe comunque presto raggiungere uno stato critico.
Eppure, di pari passo, gli stessi critici che vanno predicando il collasso del Cremlino – almeno quello economico – sono più o meno implicitamente convinti che Vladimir Putin sia in grado di finanziare la guerra in Ucraina per molti altri anni grazie alle ingenti entrate petrolifere e ai fallimenti delle sanzioni occidentali. Se così fosse, dunque, la Rust Belt del Paese, le grandi aziende metalmeccaniche connesse al settore della Difesa e i consumi autarchici delle aziende russe continueranno a far volare i conti finanziari di Mosca. [...]
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