Dalla Mongolia al Camerun, dalla Bielorussia alla Costa Rica, passando per Laos, Cambogia e Guinea Equatoriale. Sono sempre più numerosi i Paesi che ospitano uno stadio costruito o finanziato in larga parte dalla Cina.
A prima vista può sembrare una perdita di tempo passare in rassegna gli impianti sportivi made by China. Al contrario, questo semplice esercizio è utilissimo per capire a che punto è arrivato il soft power del Dragone. Già, perché aiutando i governi dei Paesi in via di sviluppo e del Sud del mondo, - o comunque nazioni alleate - ad edificare moderne cattedrali del pallone, utilizzabili anche per gare di atletica o altri eventi, Pechino ottiene nuovi amici, rinsalda i rapporti con presidenti e primi ministri stregati dal modello cinese, accresce la propria immagine a livello globale. [...]
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Andrea-Battista-167430
·1 mese fa
l’Europa chiede. La Cina risponde con gli stadi.