Chi si straccia le vesti per quello che sarebbe l’abbandono dell’Italia da parte di Stellantis, per via della cassa integrazione che si prolunga di mese in mese, dovrebbe guardare all’indietro: la colpa non è di Tavares, come non lo era stata neppure di Marchionne, colui che avrebbe convinto il Presidente americano Barack Obama a cedergli la proprietà della Chrysler, sempre sull’orlo del fallimento dopo la gloriosa ma breve epoca di Lee Jacocca, in cambio della cessione di tecnologie motoristiche esclusive.
La fusione mirabolante che ne conseguì, con la FCA (FIAT Chrysler Automobiles), era stato un sogno coltivato a lungo: nessuna azienda europea avrebbe avuto la forza di accordarsi con la FIAT, e tantomeno lo avrebbero fatto i giapponesi. Lo stesso accordo stipulato dalla Alfa Romeo con la Nissan, per produrre la Arna in Italia, si era concluso in un disastro. [...]
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