Ci mancava soltanto l’ultimo dato relativo all’inflazione USA a rompere le uova nel paniere della BCE.
Per quanto la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde abbia rivendicato più volte l’indipendenza dell’istituzione dalla politica monetaria della Federal Reserve, i mercati sanno benissimo che il trend dei tassi degli Stati Uniti condiziona inevitabilmente quello dei tassi dell’Eurozona. La ragione principale risiede nel rapporto di cambio euro-dollaro: eventuali scossoni violenti che andassero a premiare troppo il dollaro nei confronti dell’euro, sulla scia di una restrizione monetaria decisa dalla Fed significativamente più importante rispetto a quella della BCE, rischierebbero infatti di rendere reale lo spettro dell’inflazione importata, che da un po’ aleggia in Europa, disturbando il sonno di Lagarde. [...]
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