La recente e repentina impennata del dollaro taiwanese — un +6% in appena due giorni — ha scoperchiato un dilemma latente che percorre tutta l’Asia: quanto possono ancora apprezzarsi le valute regionali senza compromettere la competitività delle esportazioni, in un contesto in cui la guerra commerciale con gli Stati Uniti si fa sempre più aggressiva?
Tradizionalmente, la deprezzamento valutario rappresenta l’arma privilegiata per assorbire gli shock derivanti da rallentamenti dell’export o da pressioni tariffarie. Eppure, proprio mentre l’America alza le barricate, molte monete asiatiche si muovono nella direzione opposta. [...]
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