Continuano le difficoltà della produzione industriale italiana, arrivata ormai (lo scorso marzo) al ventiseiesimo mese consecutivo di flessione: un calo prolungato che sta lentamente modificando il volto dell’economia nazionale. In Italia l’industria vale sempre meno, mentre diventano più rilevanti i servizi, con ripercussioni dirette su qualità dell’occupazione, innovazione, produttività e altri elementi che favoriscono lo sviluppo economico.
La questione non è solo italiana. Secondo la società di consulenza Bain & Company, nel 1947 l’occupazione manifatturiera rappresentava negli Stati Uniti il 30% della forza lavoro, mentre oggi vale circa l’8%. La contrazione ha riguardato anche il contributo sul Pil americano, che oggi è pari a circa il 10% sul totale, mentre in passato valeva il 25%. Anche in Italia, comunque, il tema è caldo, soprattutto alla luce delle difficoltà dell’automotive, uno degli ambiti maggiormente in sofferenza. [...]
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