Sembrava che il settore del lusso fosse immune a qualsiasi crisi economica o shock mondiale. Che i ricchi, potendo contare su ingenti risorse, non si facessero problemi ad acquistare l’ultima borsa firmata Louis Vuitton o la sciarpa di Burberry. Che, se anche le élite europee avessero mai pensato un giorno di limitare gli acquisti, ci avrebbero pensato i loro omologhi statunitensi, arabi e asiatici ad alimentare le entrate dei luxury brand. Bene: quel giorno è arrivato ma non è andata come tutti si aspettavano.
Per la prima volta, dopo anni e anni di vacche grassissime, con un picco clamoroso raggiunto durante la pandemia di Covid-19, il lusso – parola che principalmente include alta moda, gioielli e pelletteria - sta attraversando un periodo di incertezza. C’è chi lo considera un periodo di stabilizzazione, chi di regressione e chi, addirittura, parla espressamente dello scoppio di una bolla. [...]
Questo articolo è riservato agli abbonati
Sostieni il giornalismo di qualità, abbonati a Money.it
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenta: