Negli ultimi anni, il mercato delle criptovalute è stato teatro di furti colossali, spesso orchestrati da hacker esperti che sfruttano falle nei protocolli decentralizzati o errori umani. Nel solo 2024 si sono registrati oltre 300 attacchi informatici contro piattaforme crypto, per un totale di circa 2,2 miliardi di dollari rubati. E nel primo trimestre del 2025 il ritmo non è rallentato: 1,63 miliardi sono scomparsi nel nulla digitale, con il clamoroso caso Bybit che da solo ha fruttato agli hacker 1,5 miliardi di dollari.
In un simile contesto, molti investitori iniziano a farsi domande non solo su come proteggere i propri asset digitali, ma anche su come affrontare le conseguenze fiscali di un furto e, in caso di recupero, su quali imposte dovranno versare. Perché se la buona notizia è che una parte degli asset rubati può essere recuperata, con un tasso medio di successo attorno al 70%, la cattiva è che questo recupero può comportare un rilevante esborso fiscale, spesso imprevisto. [...]
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