Il clima nei mercati finanziari si fa più rarefatto, le scrivanie delle sale operative iniziano a svuotarsi e la volatilità, come ogni anno, torna a bussare alla porta proprio quando l’attenzione si abbassa. Dopo un primo semestre in cui gli investitori hanno puntato con decisione su un rallentamento del dollaro, un rimbalzo delle valute europee e un rafforzamento dello yen, il rischio che qualcosa si inceppi è più concreto di quanto si voglia ammettere.
Complice la stagionalità e un contesto macro ancora incerto, con la Fed che frena sui tagli ai tassi, l’inflazione che resta vischiosa e tensioni geopolitiche che continuano a ribollire, l’estate 2025 potrebbe riservare qualche sorpresa. Sono diversi i segnali che mostrano come tanti investitori stiano scommettendo tutti sulla stessa direzione in alcune valute. Il problema è che, se qualcosa cambia all’improvviso, c’è il rischio che scattino tutti insieme verso l’uscita, con il risultato di scatenare forti scosse sui mercati. Tra le valute più esposte a questo tipo di dinamica ci sono lo yen giapponese, il franco svizzero e la corona svedese. [...]
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