La stagione degli utili è alle porte, ma in Europa l’atmosfera è tutt’altro che euforica. Secondo le ultime previsioni di Bank of America, nel 2025 l’utile per azione (EPS) delle società quotate nello Stoxx 600 registrerà un calo del 3%, segnando la flessione più marcata degli ultimi cinque trimestri. Un dato che fa rumore, soprattutto perché riflette un peggioramento diffuso e non isolato: ben 17 su 20 industrie presenti nell’indice hanno visto tagli alle stime sugli utili. In primavera, le aspettative per il prossimo anno erano di una crescita intorno al +6%. Oggi sono dimezzate, con l’EPS atteso al +3%.
Cosa sta succedendo? Due sono i fattori chiave: il rafforzamento dell’euro, che penalizza le aziende europee sui mercati internazionali, e l’effetto dei dazi, che aggiunge incertezza a un quadro globale già fragile. A questo si somma un evidente rallentamento della domanda, soprattutto nei comparti più ciclici come energia, beni di consumo discrezionali e automotive. Anche i titoli finanziari, protagonisti nei mesi scorsi, iniziano a mostrare segni di stanchezza. Insomma, per l’Europa si profila un 2025 complicato, dove l’ottimismo dovrà fare i conti con una realtà sempre più sfidante. [...]
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