Per decenni, il dollaro statunitense ha rappresentato molto più che una valuta nazionale: è stato l’ancora dell’economia globale. Ma oggi quella supremazia è messa in discussione come mai prima d’ora. Gli investitori internazionali si mostrano sempre più nervosi, spostando capitali verso alternative come l’euro, il renminbi, l’oro e persino le criptovalute. È il segnale che potremmo essere di fronte alla più grande transizione monetaria dai tempi del Nixon Shock del 1971.
Come osserva Kenneth Rogoff, noto economista e autore di uno studio fondamentale sul tema, ci stiamo avvicinando a un punto di svolta storico: “Vedo un mondo dove il dollaro resta in cima, ma molto meno di prima...”. La sua previsione è quella di un mondo multipolare, dove il dominio valutario si disperde tra diverse valute concorrenti. Ma questa frammentazione monetaria non è necessariamente sinonimo di stabilità. [...]
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