La storia infinita del debito romano si arricchisce di un nuovo capitolo. Non bastavano i 12 miliardi di euro che Roma sta ricevendo per la realizzazione dei progetti del Pnrr e per le opere del Giubileo. L’amministrazione capitolina, guidata dal sindaco Gualtieri, rilancia e raddoppia il debito da finanziamento.
Per evitare il dissesto finanziario, il debito monstre accumulato fino ad aprile 2008, che non si sapeva neanche a quanto effettivamente ammontasse, fu affidato a una gestione commissariale, un caso unico in Italia. Una volta azzerato, il sindaco Alemanno riuscì a generare in cinque anni nuovi prestiti e mutui per 1,22 miliardi. Quando subentrò Marino gli fu imposto un piano di rientro, di cui non si poterono cogliere i frutti perché, come noto, fu sfiduciato anzitempo e gli subentrò per un breve periodo il commissario prefettizio Tronca. La sindaca Raggi raccolse il testimone nel 2016 a 1,2 miliardi di euro e lo lasciò nel 2021 con 150 milioni di debito in più. Nulla, però, faceva presagire che Gualtieri riuscisse addirittura a fare peggio di Alemanno. Con lui i debiti di finanziamento hanno toccato i 2 miliardi nel 2024 e, per gli impegni già assunti, sono destinati a crescere fino a 2,57 miliardi di euro quando si andrà a nuove elezioni per la riconferma del Sindaco uscente o per un cambio di poltrona. [...]
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