Sono anni, almeno un decennio, che la Cina vorrebbe rendere i consumi interni il cuore pulsante della propria economia. Non è ancora riuscita a farlo in maniera sufficiente al punto da poter relegare in secondo piano altri pilastri economici come il commercio – Pechino resta una potenza manifatturiera ed esportatrice – e le infrastrutture – costruire strade, ponti e aeroporti, tanto in patria quanto all’estero, ha aiutato il gigante asiatico ad accelerare.
Oggi, archiviata la stagione del boom alimentato dal settore immobiliare, ci sono altre molle che consentono al gigante asiatico di spiccare il volo: l’innovazione di qualità, e quindi il comparto hi-tech - che comprende semiconduttori, intelligenza artificiale, veicoli elettrici, telecomunicazioni - le energie rinnovabili e le tecnologie legate al green. Non, appunto, i consumi interni. [...]
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