Si parlava di crisi del settore sanitario, e in molti pensavano al segmento pharma, tra brevetti scaduti e margini sotto pressione. Ma chi si sarebbe aspettato un tonfo di oltre il 20-25% su un’azione come Amplifon, una delle blue chip italiane più amate dal mercato? Il titolo, simbolo dell’eccellenza tricolore nel mondo, ha deluso le attese, facendo tremare l’intero comparto. E non si tratta solo di conti trimestrali inferiori alle previsioni, anche se questo c’è, ma di qualcosa di più profondo: una crisi di fiducia verso un’intera industria, come testimoniano anche i recenti cali di Diasorin e Recordati.
Il punto è che Amplifon è sempre stata percepita come un mix virtuoso di healthcare e tech, con margini da software company e un modello scalabile a livello globale. Ma l’ultima trimestrale ha acceso un faro su debolezze geografiche e dinamiche strutturali che, fino ad oggi, erano sottovalutate. [...]
Questo articolo è riservato agli abbonati
Sostieni il giornalismo di qualità, abbonati a Money.it
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenta:
luigi2948—170920
·3 ore fa
ma un apparecchio che costa pochi euro viene venduto a 3000-4000 euro, mi sembra normale nella situazione ricorrente una persona ci pensi molto, prima di fare un acquisto che è comunque impegnativo. la pubblicità spesso ingannevole, allontana i potenziali clienti. fare vedere un apparecchio dell’ultima generazione e dire che il servizio sanitario lo finanzia tutto e andare poi nelle varie filiali e, invece di trovarsi un apparecchio quasi i nvisibile, ti offrono un apparecchio antiestetico, brutto, che serve solo per ascoltare tutto (rumori compresi) e si rivelano poco pratici ed è acquistabile con i soldi che dà il SSN, mentre da un apparecchio nuovo che costa tre-4 mila euro (si parla di un solo apparecchio non per le due orecchie) viene detratto l’importo del SSN che non copre il costo di uno solo quindi si arriva ad una spesa di circa 5000 euro. ma chi li può spendere oggi?