Economia internazionale

Il prezzo del petrolio fu usato per far collassare l’URSS, ma stavolta è un’arma che Washington non può usare

16 Agosto 2025 - 16:25

-

321 visualizzazioni

Il prezzo del petrolio fu usato per far collassare l'URSS, ma stavolta è un'arma che Washington non può usare

Guido Salerno Aletta

Le sanzioni alla Russia e il price-cap sul petrolio non mirano solo a ridurne i proventi, ma a proteggere l’industria statunitense dello scisto, mutando gli equilibri globali rispetto agli anni ’80.

Non è casuale che, nell’ambito delle sanzioni comminate nei confronti della Russia per punirla della invasione dell’Ucraina, sia stato fissato un price-cap di 60 dollari al barile come livello massimo a cui può essere acquistato il suo petrolio: anzi, sanzioni secondarie sono minacciate per i Paesi che non rispettano questo livello.

In apparenza, questo tetto al prezzo del barile serve per limitare i proventi derivanti dalle vendite all’estero di petrolio da parte della Russia, ma in realtà rappresenta la soglia indispensabile per evitare che il prezzo internazionale scenda sotto quel livello, che rappresenta il minimo vitale per l’industria petrolifera statunitense basata sullo sfruttamento dei giacimenti di scisto, piccoli ed estremamente costosi. [...]

Money

Questo articolo è riservato agli abbonati

Sostieni il giornalismo di qualità, abbonati a Money.it

Accedi ai contenuti riservati

Navighi con pubblicità ridotta

Ottieni sconti su prodotti e servizi

Disdici quando vuoi

Abbonati ora

Sei già iscritto? Clicca qui

Commenta:

Money.it è una testata giornalistica a tema economico e finanziario. Autorizzazione del Tribunale di Roma N. 84/2018 del 12/04/2018.

Money.it srl a socio unico (Aut. ROC n.31425) - P. IVA: 13586361001

Termini e Condizioni