Il mercato finanziario americano continua a muoversi in modo apparentemente contraddittorio. Se da un lato il mercato azionario prosegue la sua corsa sostenuto dall’entusiasmo per l’intelligenza artificiale, dall’altro il mercato obbligazionario mostra una tranquillità che sorprende osservatori e analisti. L’indice MOVE, che misura la volatilità implicita dei Treasury statunitensi ed è considerato l’equivalente obbligazionario del più noto VIX, è sceso a 76,77 punti, toccando il livello più basso dall’inizio del 2022 e dimezzando quasi i picchi registrati durante le turbolenze primaverili.
Si tratta di un dato che appare ancora più singolare se confrontato con il contesto in cui si manifesta. L’economia americana deve infatti confrontarsi con una inflazione che, pur rallentando, rimane più alta rispetto al target della Federal Reserve, con prospettive di tagli ai tassi che restano incerte e con una montagna di nuovo debito pubblico da collocare sul mercato. A questi fattori si aggiungono l’incognita della futura leadership della Fed e la cautela degli investitori esteri, sempre più attenti alla sostenibilità fiscale del Paese. [...]
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