Le Labubu sono uno dei fenomeni più curiosi del collezionismo globale. Dietro a queste bambole “brutte-carine” c’è Pop Mart, l’azienda cinese che in poco più di dieci anni è passata da un piccolo negozio di articoli industriali a una multinazionale quotata in Borsa, con numeri da capogiro.
Fondata a Pechino nel 2010 da Wang Ning, Pop Mart ha registrato una crescita esplosiva, passando da vendite pari a 22 milioni di dollari nel 2017 a 73 milioni l’anno successivo (+230%), fino all’IPO del 2020 a Hong Kong, valutata oltre 7 miliardi. Nel 2023 contava oltre 450 negozi in più di 100 città e nel 2024 ha chiuso l’anno con ricavi per circa 1,8 miliardi di dollari e un utile netto rettificato di 3,4 miliardi di yuan, con margini sopra il 60%. Il segreto? Collezioni esclusive, supply chain efficiente e un modello “blind box” che tiene tutti con il fiato sospeso fino all’apertura. [...]
Questo articolo è riservato agli abbonati
Sostieni il giornalismo di qualità, abbonati a Money.it
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenta: