Negli ultimi dieci anni, big tech ha incarnato il cuore pulsante dei mercati globali, trainando indici e capitalizzazioni verso nuovi massimi storici. La combinazione di crescita esponenziale, economie di rete e un contesto macroeconomico favorevole ha consolidato il dominio dei colossi americani, da Alphabet ad Amazon, fino a Nvidia, la cui capitalizzazione oggi supera quella di interi listini nazionali.
Tuttavia, la situazione sta cambiando. L’ultima settimana ha visto un calo significativo dei titoli tecnologici, segnale che l’ottimismo potrebbe essersi spinto troppo oltre. Con le dieci maggiori aziende statunitensi a rappresentare il 40% dell’S\&P 500, la dipendenza da pochi attori non è mai stata così forte. Questo “sbilanciamento strutturale” espone gli investitori a rischi elevati: se la crescita dei campioni tecnologici dovesse rallentare, l’impatto si ripercuoterebbe a cascata su tutto l’ecosistema finanziario. [...]
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