I dati personali generano valore perché consentono alle imprese di trasformare informazioni apparentemente frammentarie — come abitudini di consumo, geolocalizzazione, preferenze di acquisto, interazioni online — in asset economici ad alto rendimento. Ogni volta che un utente naviga sul web, utilizza un’app o effettua un pagamento digitale, produce tracce digitali che vengono raccolte, elaborate con algoritmi e poi rivendute o integrate in strategie di business. Le piattaforme digitali monetizzano questi dati in vari modi: li impiegano per perfezionare la pubblicità mirata (come avviene con Google e Meta, che ricavano la quasi totalità dei loro ricavi dalle inserzioni pubblicitarie), per affinare i sistemi di pricing dinamico (Amazon e compagnie aeree regolano i prezzi in base al comportamento degli utenti), o per sviluppare nuovi prodotti e servizi basati sull’analisi predittiva. Nei mercati finanziari, i dati personali alimentano modelli di credit scoring alternativi, in cui oltre ai dati bancari tradizionali vengono utilizzate informazioni su spese quotidiane e comportamenti digitali. Nella Sanità, i dati biometrici raccolti da wearable e app di fitness vengono trasformati in informazioni preziose per compagnie assicurative e case farmaceutiche. Nel settore dei media e dell’informazione, quotidiani online, televisioni e piattaforme di streaming raccolgono dati sugli articoli letti, i programmi guardati e i tempi di permanenza, utilizzandoli per personalizzare i contenuti, fidelizzare gli abbonati e vendere pacchetti pubblicitari sempre più mirati. In sintesi, la monetizzazione avviene attraverso la trasformazione dei dati in insight commerciali, che possono essere venduti, sfruttati direttamente dalle aziende o incorporati in sistemi di intelligenza artificiale che trattano enormi masse di informazioni. Questa evoluzione crea conseguentemente nuove opportunità di investimento sia per il mondo retail che per quello professionale, offrendo possibilità di diversificazione e accesso a mercati in rapida espansione. ETF e fondi tematici dedicati a Big Data, Intelligenza Artificiale, cloud computing e cybersecurity rappresentano asset di allocazione del risparmio anche per chi non dispone di grandi capitali. Ma anche il venture capital può indirizzarsi su startup attive nell’analisi dei dati, nelle piattaforme di cloud computing e nei sistemi di intelligenza artificiale.
Le Big Tech statunitensi rappresentano l’esempio più evidente di come i dati possano essere trasformati in asset finanziari di enorme valore. Google (Alphabet) genera la maggior parte dei suoi ricavi attraverso la pubblicità digitale basata sulla profilazione degli utenti, raccogliendo informazioni da ricerche, video guardati su YouTube e percorsi su Google Maps, costruendo un vastissimo archivio di preferenze e comportamenti. Allo stesso modo, Meta (Facebook, Instagram, WhatsApp) ha costruito un impero sul micro-targeting pubblicitario, con ricavi nel 2023 superiori a 134 miliardi di dollari grazie alla capacità di proporre inserzioni estremamente personalizzate. Amazon sfrutta i dati relativi agli acquisti, alle ricerche e agli assistenti vocali (Alexa) per ottimizzare il proprio ecosistema di e-commerce e servizi cloud, mentre Apple, pur ponendo l’accento sulla privacy, sviluppa strategie basate sul controllo dei dati attraverso il suo ecosistema chiuso, dall’ App Store a iCloud e Apple Pay. Ma l’impatto dei dati non si limita alla pubblicità digitale: sono ormai fondamentali in numerosi settori chiave. Nella sanità e nel biotech, i big data hanno accelerato lo sviluppo di vaccini, come nel caso di Pfizer-BioNTech, mentre aziende di genomica come 23andMe (società statunitense di biotecnologia fondata nel 2006) monetizzano i dati genetici vendendoli a società farmaceutiche. Nel settore finanziario, le banche impiegano algoritmi per valutare il rischio di credito e le fintech analizzano transazioni e comportamenti per offrire microprestiti personalizzati, mentre le assicurazioni, come Progressive negli Stati Uniti, utilizzano dati telematici per tariffe auto su misura. Nel retail e nell’e-commerce, player come Zalando e JD.com sfruttano i dati per ottimizzare logistica, marketing e customer experience. Settori come energia e utilities utilizzano le informazioni raccolte dai contatori intelligenti per migliorare la gestione della domanda e ridurre gli sprechi, mentre trasporti e mobilità si basano sui dati in tempo reale: Uber e Lyft ottimizzano servizi e percorsi, e case automobilistiche come Tesla raccolgono dati telemetrici dai veicoli per sviluppare sistemi di guida autonoma. Perfino la pubblica amministrazione trae vantaggio dai dati: in Estonia i servizi digitali permettono ai cittadini di gestire quasi tutto online, dal pagamento delle tasse al voto, mostrando come l’economia dei dati stia ormai permeando ogni aspetto della società. [...]
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