Non solo le sue principali esportazioni di cereali e di carne, che determinano un attivo della bilancia commerciale, sono vendute in dollari, ma i corrispondenti proventi sono detenuti in questa stessa valuta e prevalentemente all’estero, soprattutto in Uruguay che rappresenta una sorta di paradiso fiscale per questi capitali.
Quando non vi è un pieno rientro dei proventi delle esportazioni, cambiati nella valuta locale, gli importatori si devono finanziare sul mercato per acquistare i dollari che restituiranno dopo aver venduto le merci sul mercato interno: in un Paese che ha da decenni un’inflazione elevatissima, ed un cambio col dollaro estremamente aleatorio, si determinano condizioni particolarmente critiche di rischio e di extracosto. [...]
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