La battaglia per il riconoscimento della denominazione geografica del riso basmati si è trasformata in un nodo diplomatico che intreccia rivalità storiche, orgoglio nazionale ed equilibri commerciali globali. Da un lato, l’India, che attende da sette anni il via libera dall’Unione Europea per la registrazione della propria domanda di protezione; dall’altro, il Pakistan, che nel 2023 ha presentato un ricorso concorrente, includendo anche aree del Kashmir amministrate da Islamabad ma rivendicate da Nuova Delhi.
L’UE, pressata dagli emissari indiani, sta giocando la carta della prudenza: riconoscere l’esclusiva all’India significherebbe danneggiare gli esportatori pakistani, ma accogliere la richiesta di Islamabad implicherebbe una pericolosa legittimazione territoriale. Bruxelles, per ora, prende tempo. [...]
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