L’S&P 500 sembra aver dimenticato la parola “correzione”. Da mesi si parla di un mercato drogato dall’euforia, sospeso tra i tagli dei tassi della Fed, la resilienza sorprendente dell’economia americana e la convinzione che il peggio sia ormai alle spalle. Ogni volta che qualcuno scommette su una correzione, l’S&P 500 risponde con nuovi massimi.
Le grandi banche d’affari continuano ad aggiornare al rialzo i target per l’indice di Wall Street: c’è chi vede i 6.500 come approdo naturale e chi addirittura ipotizza la soglia simbolica dei 7.000/7.100 punti entro la fine del 2025 (Oppenheimer). Numeri che alimentano il sogno di un bull market infinito. Ma quanto può durare ancora? [...]
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