Automaticità della gestione informatica non significa altro che rispetto meccanico delle regole imposte al sistema: niente di più, niente di meno. Ma queste regole, da quelle che individuano i prodotti o servizi da acquisire discriminando un numero più o meno vasto di fornitori, a quelle che escludono o meno i partecipanti sulla base di criteri di esperienza precedente e di capacità finanziaria, come quelle che attribuiscono i punteggi preferenziali ed i pesi per ciascun elemento di offerta e che consentono di formulare le graduatorie, sono le verità nascoste nel linguaggio informatico.
Quella dell’efficienza delle amministrazioni pubbliche che devono essere vigilate in modo automatico, da un sistema informatico, è diventata una maniera per esercitare un controllo di rango superiore. Gli Stati sono sempre più tenuti a rispettare nella loro attività concreta le regole ferree della efficienza: la nomina di Elon Musk a capo del DOGE (Department of Government Efficiency), un incarico a termine durante il quale ha posto sotto scrutinio l’operato di decine di Agenzie, valutato programmi di spesa e singole decisioni amministrative, licenziando dipendenti e bloccando una serie di attività che erano state autorizzate in precedenza, ha rappresentato un nuovo punto di svolta nella imposizione di criteri di giudizio indiscutibili, superiori, quelli appunto della efficienza, della coerenza dei mezzi rispetto ai fini. [...]
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