Il boom del GNL USA è uno dei fenomeni più rilevanti nello scenario energetico globale del XXI secolo. Negli ultimi dieci anni, gli Stati Uniti sono passati da importatori netti a protagonisti assoluti delle esportazioni di gas naturale liquefatto, grazie alla rivoluzione dello shale gas e alla rapida costruzione di infrastrutture come Sabine Pass LNG e Corpus Christi.
Oggi, tuttavia, questo successo rischia di trasformarsi in un’arma a doppio taglio. Secondo le stime dell’IEA, entro il 2030 entreranno in funzione quasi 300 miliardi di metri cubi annui di nuova capacità di esportazione, con il 95% dei progetti già approvati localizzati negli Stati Uniti. A ciò si aggiunge il maxi-piano del Qatar, che completerà la sua espansione entro il 2027. Il risultato sarà un surplus di offerta che potrebbe raggiungere 200 miliardi di metri cubi a livello globale, con prezzi più bassi e margini di profitto ridotti per gli esportatori. [...]
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