Le università americane hanno dunque raggiunto un punto di svolta? Dopo anni, anzi decenni di dominio della ideologia di sinistra che aveva creato un clima da assolutismo mono-culturale di pensiero unico, l’assassino di Charlie Kirk in Utah ha davvero avviato quel “turning point”, quel cambio di direzione che sembrava impossibile? E che (profeticamente?), era il nome scelto dal fondatore del Movimento Kirk nel giugno 2012?
Non è certo all’orizzonte alcun ribaltamento generale dell’orientamento dei giovani, da sinistra a destra. Del resto, ci sono motivi anagraficamente e socialmente dominanti che rendono la migrazione impensabile, e neppure augurabile. Per un verso, i teenager hanno l’età giusta per essere ribelli, alla ricerca di se stessi, sognatori di un futuro migliore, e quindi per loro natura fortemente critici dello status quo. In famiglia, e nella società. Leggete le biografie del presidente Ronald Reagan, dell’economista Thomas Sowell, dell’icona del teatro David Mamet, -e sono solo tre esempi tra mille-, e troverete confermata la legge generazionale che vuole l’adesione alla sinistra da giovanissimi quale rito di passaggio verso la maturità dell’età della ragione. D’altra parte, non bastasse la loro inclinazione naturale, è la stessa pasta ideologica del corpo docente a indirizzare gli studenti a sinistra. [...]
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