Negli ultimi mesi, il mercato azionario statunitense ha continuato a sfidare le previsioni più pessimistiche. Nonostante la stagnazione economica, la parziale chiusura del governo e l’aumento dei licenziamenti, l’indice S&P 500 è cresciuto del 14,2% dall’inizio del 2025. In questo contesto, l’Energia rappresenta una delle poche eccezioni, con un rialzo limitato al 4,5% su base annua, penalizzata dal calo dei prezzi del petrolio, dai costi operativi crescenti e dall’attenuazione dei tagli produttivi dell’OPEC+.
La combinazione di tassi d’interesse elevati, costi di finanziamento più onerosi e una domanda energetica disomogenea ha messo sotto pressione sia le compagnie petrolifere tradizionali sia i produttori di energie rinnovabili. Tuttavia, un segmento ristretto ma significativo del comparto sta registrando performance superiori alla media, grazie a nuovi paradigmi tecnologici e politiche pubbliche favorevoli. [...]
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