L’industria culturale tra creatività e profitto: modelli economici dell’editoria contemporanea

20 Ottobre 2025 - 06:52

27 visualizzazioni

Salvatore Casolaro

“Pecché io so’ uno a lèggere, e ‘lloro so’ milioni a scrivere!» diceva Massimo Troisi nel film del 2016 “le vie del Signore sono finite”.

Mai come oggi scrivere è diventato un atto comune. Non solo un esercizio creativo, ma una forma di identità, una dichiarazione di esistenza. In Italia la scrittura è ormai un fenomeno di massa: ogni anno migliaia di persone inviano manoscritti a case editrici, aprono blog narrativi o autopubblicano romanzi sulle piattaforme online. [...]

Questo articolo è riservato agli abbonati

Sostieni il giornalismo di qualità, abbonati a Money.it

Accedi ai contenuti riservati

Navighi con pubblicità ridotta

Ottieni sconti su prodotti e servizi

Disdici quando vuoi

Abbonati ora

Sei già iscritto? Clicca qui

L’industria culturale tra creatività e profitto: modelli economici dell’editoria contemporanea

Boom di aspiranti autori, corsi di scrittura e self publishing: l’Italia scopre il lato economico della creatività. Ma l’editoria resta un mercato in crisi di lettori.