Economia italiana

Quanto spende l’Italia per le sanzioni UE? Tutta colpa delle procedure d’infrazione

22 Ottobre 2025 - 12:55

-

2.258 visualizzazioni

Quanto spende l'Italia per le sanzioni UE? Tutta colpa delle procedure d'infrazione

Alberto De Pasquale

L’Italia non è più maglia nera per contenziosi con Bruxelles, però sconta ancora vecchie infrazioni decennali che valgono sanzioni salate.

Il conto è salato, ancora da pagare e su questioni che in alcuni casi si trascinano da oltre vent’anni, soprattutto in fatto di ambiente. C’è sempre qualche novità quando si parla di procedure d’infrazione, lo strumento con cui la Commissione europea interviene per garantire la corretta applicazione del diritto dell’Unione da parte dei Paesi membri.

Tra archiviazioni e aperture di nuovi casi, il totale delle procedure attive contro l’Italia è soggetto a continue variazioni: perlopiù positive negli ultimi tempi, dato che gli accertamenti attualmente in corso risultano in calo rispetto a qualche anno fa. Il nostro Paese resta comunque tra i membri Ue con più procedure d’infrazione pendenti, anche se c’è chi fa peggio. La consolazione è magra se si pensa all’impatto sui conti: dal 2012 a oggi l’Italia ha pagato oltre un miliardo in sanzioni. [...]

Money

Questo articolo è riservato agli abbonati

Sostieni il giornalismo di qualità, abbonati a Money.it

Accedi ai contenuti riservati

Navighi con pubblicità ridotta

Ottieni sconti su prodotti e servizi

Disdici quando vuoi

Abbonati ora

Sei già iscritto? Clicca qui

Commenta:

foto profilo

Claudio-Fogazza-155507

·

1 mese fa

* La Commissione Europea avvia regolarmente procedure contro l’Italia per il mancato o incompleto recepimento di direttive europee.
- Nel marzo 2025, una procedura d’infrazione
- per non aver recepito la direttiva di riforma del mercato elettrico.
- l’ambiente, i trasporti e l’attuazione direttive.
- procedure in materia ambientale.
il Dipartimento per gli Affari Europei fornisce aggiornamenti trimestrali sulle procedure in corso, indicando l’apertura o l’archiviazione di nuovi casi.
* Le informazioni sulle procedure d’infrazione pendenti sono disponibili sui seguenti siti istituzionali:
- Dipartimento per gli Affari Europei: Offre un resoconto aggiornato.
- Commissione Europea: Mette a disposizione del pubblico un database interattivo sui casi di infrazione, settore e stato di avanzamento.
- Camera dei Deputati: Pubblica dossier informativi con dati aggiornati sul numero e sullo stato delle procedure a carico dell’Italia.
* Le procedure nel 2025, relative al metano, alla trasmissione dei dati doganali, alla tassazione discriminatoria dei redditi e all’IMU/TARI per i pensionati non residenti, il non corretto recepimento della direttiva UE sulle armi e sulla presunzione di innocenza nei procedimenti penali.
* (luglio 2025)
- Metano: Procedure relative al regolamento.
- Procedura riguardante la trasmissione dei dati doganali.
- Procedura per tassazione discriminatoria dei redditi.
- IMU e Tari: Procedura per l’IMU e la TARI dei pensionati non residenti.
* (giugno 2025)
- non corretto recepimento della direttiva UE 2021/555 sul controllo delle armi.
- non corretto recepimento direttiva UE 2016/343 sulla presunzione di innocenza.
* Procedure di infrazione più datate
- Procedure relative al superamento dei limiti di PM10.

foto profilo

Claudio-Fogazza-155507

·

1 mese fa

- Aggiornamenti sulle procedure per l’Italia:
dal 2012 a oggi l’Italia ha pagato oltre un miliardo in sanzioni.
A maggio 2024, l’Italia aveva 1.531 procedure d’infrazione in totale a livello europeo, di cui 611 legate alla mancata comunicazione di adeguate misure.
- Secondo gli aggiornamenti della Commissione Europea (in data 3 ottobre 2024), sono aperte 69 procedure, di cui 50 per violazione e 19 per mancato recepimento di direttive.
* Le procedure d’infrazione pendenti possono evolvere in modi diversi, ad esempio, possono essere archiviate se la Commissione ritiene che lo Stato membro abbia risolto la violazione, o possono essere intensificate se lo Stato continua a non adeguarsi.
* Attualmente, le principali procedure d’infrazione pendenti nei confronti dell’Italia riguardano il deficit eccessivo e il mancato recepimento di direttive europee in diverse materie.
È possibile ottenere un elenco aggiornato e dettagliato delle procedure sul sito del Dipartimento per gli Affari Europei e sui portali della Commissione Europea e della Camera dei Deputati.
* Nel giugno 2024, la Commissione Europea ha raccomandato l’apertura di una procedura per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia e di altri sette Paesi, a causa del superamento del limite del 3% del PIL nel 2023.
- Cause: L’alto deficit italiano, che nel 2023 ha raggiunto il 7,4% del PIL, è stato in parte attribuito agli oneri dei bonus edilizi.
- Obblighi: In base alle nuove regole del Patto di Stabilità e Crescita, l’Italia dovrà presentare un piano di risanamento che preveda una riduzione del deficit.

foto profilo

Claudio-Fogazza-155507

·

1 mese fa

Le procedure d’infrazione pendenti sono procedimenti avviati dalla Commissione Europea contro uno Stato membro per presunta violazione del diritto dell’Unione Europea, che si trovano in una fase di sviluppo.
Queste procedure si dividono in una fase precontenziosa (con lettera di messa in mora e parere motivato) e una fase contenziosa, che può culminare in un ricorso alla Corte di Giustizia dell’UE.
Caratteristiche principali
- Scopo: Assicurare il rispetto del diritto dell’Unione Europea da parte degli Stati membri.
- Inizio: La Commissione Europea può avviare una procedura in base a denunce, interrogazioni parlamentari o di propria iniziativa, quando rileva una violazione.
- Fase precontenziosa: Avviene con l’invio di una lettera di messa in mora, a cui lo Stato risponde. Successivamente, la Commissione può emettere un parere motivato.
- Fase contenziosa: Se lo Stato non si conforma, la Commissione può adire la Corte di Giustizia dell’UE.
- Se la Corte riconosce l’inadempimento, lo Stato deve adottare i provvedimenti necessari per conformarsi al diritto UE.

Money.it è una testata giornalistica a tema economico e finanziario. Autorizzazione del Tribunale di Roma N. 84/2018 del 12/04/2018.

Money.it srl a socio unico (Aut. ROC n.31425) - P. IVA: 13586361001

Termini e Condizioni