Il conto è salato, ancora da pagare e su questioni che in alcuni casi si trascinano da oltre vent’anni, soprattutto in fatto di ambiente. C’è sempre qualche novità quando si parla di procedure d’infrazione, lo strumento con cui la Commissione europea interviene per garantire la corretta applicazione del diritto dell’Unione da parte dei Paesi membri.
Tra archiviazioni e aperture di nuovi casi, il totale delle procedure attive contro l’Italia è soggetto a continue variazioni: perlopiù positive negli ultimi tempi, dato che gli accertamenti attualmente in corso risultano in calo rispetto a qualche anno fa. Il nostro Paese resta comunque tra i membri Ue con più procedure d’infrazione pendenti, anche se c’è chi fa peggio. La consolazione è magra se si pensa all’impatto sui conti: dal 2012 a oggi l’Italia ha pagato oltre un miliardo in sanzioni. [...]
Questo articolo è riservato agli abbonati
Sostieni il giornalismo di qualità, abbonati a Money.it
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenta: