Un recente articolo del Financial Times evidenzia che negli Stati Uniti, il Pentagono ha chiesto al capitale privato di affiancare le risorse pubbliche in progetti su logistica, data center e tecnologie “dual use”, cioè con applicazioni civili e militari. L’obiettivo è colmare un gap di bilancio stimato tra i 130 ed i 140 miliardi di dollari e rendere più efficiente la macchina industriale della difesa.
Il piano ReArm Europe (noto anche come Readiness 2030) proposto dalla Commissione europea il 4 marzo 2025 è stato successivamente approvato dal Parlamento europeo il 12 marzo 2025. Il piano prevede investimenti fino a 800 miliardi di euro per potenziare l’infrastruttura di difesa europea. Nel maggio 2025 sono stati mobilitati circa 910 milioni di euro sotto l’European Defence Fund (EDF) per accelerare la produzione di capacità difensiva soprattutto contro i droni. A giugno 2025 il Consiglio dell’UE ha adottato il proprio mandato negoziale per la proposta di un programma denominato European Defence Industry Programme (EDIP), che fornirà contributi all’industria del settore. Il piano è ambizioso ma la traduzione in contratti effettivi, tempi di esecuzione e ritorni economici reali è ancora da verificare. L’effettivo raggiungimento dell’intera quota prevista dipenderà da fattori quali stanziamenti nazionali, capacità industriale, interoperabilità e governance comune. [...]
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