Per decenni, le decisioni della Federal Reserve hanno rappresentato la bussola dei mercati mondiali. Ogni parola pronunciata dal suo presidente — da Alan Greenspan a Jay Powell — poteva innescare reazioni immediate nei rendimenti obbligazionari e nelle valute globali. Oggi, però, questa dinamica sembra cambiare profondamente: la Fed non è più il sole attorno a cui ruotano tutti gli altri pianeti della finanza.
Dal 1990, i tassi d’interesse a lungo termine delle economie avanzate si sono mossi in modo sorprendentemente sincrono. Il declino dei rendimenti dei titoli decennali, osservato in tutto il G7, è stato attribuito a fattori globali: l’invecchiamento demografico, l’abbondanza di risparmi asiatici e la cosiddetta stagnazione secolare. [...]
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