Mio padre era titolare di una tabaccheria, una delle più antiche di Napoli. La licenza comunale era la n. 10 ottenuta a fine ‘800 da sua madre.
“Passava Matilde Serao con la sua carrozza e si fermava a Piazza Vittoria; percorreva tutta Via Calabritto e poi andava al giornale” mi raccontava con orgoglio. Anch’io ho lavorato in quei 15 metri quadri, fino ai primi anni dell’Università, 15 metri ma che contenevano un universo. Entravano professori universitari, graduati dell’ Arma, medici e gli altri negozianti della strada. C’era un piccolo sgabello di legno, “o’ scannetiello” attorno al quale, nonostante lo spazio angusto si creava un capannello di pensionati, tutti intorno alla figura carismatica di quella combriccola, seduta sul trono. [...]
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