Mi è venuto da pensare, leggendo il titolo di un recente articolo del New York Times su come funziona la registrazione al voto dei cittadini, che agli Stati Uniti, da 250 anni la repubblica più solida e di successo al mondo, piace scherzare con il fuoco.
Ho riletto tre volte, ed è proprio così. Evidentemente il lavaggio del cervello messo in essere da anni, qui in America, su chi abbia il diritto di votare, fa sì che un cittadino normale possa assorbire senza stupirsi, in un articolo di cronaca giudiziaria su uno storico quotidiano nazionale, un concetto che, a me, sembra una barzelletta. Ossia che allo Stato, rappresentato qui da un presidente regolarmente eletto, “possa essere vietato - da un giudice in modo permanente - di richiedere la prova di cittadinanza per la registrazione degli elettori a votare”. [...]
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