È uno schema standard che, man mano che un’economia si sviluppa, il suo settore finanziario diventa una quota più ampia del PIL. Infatti, banche, mercati obbligazionari e mercati azionari hanno una presenza minore nei paesi a basso reddito. Inoltre, la struttura dell’industria dei servizi finanziari cambia nel tempo. Robin Greenwood, Robert Ialenti e David Scharfstein esplorano questi cambiamenti e altri ancora in “The Evolution of Financial Services in the United States” (Annual Review of Financial Economics, 2025, 17: 189-206). L’abstract afferma:
Questo articolo esamina la letteratura sulla crescita storica e la trasformazione del settore finanziario statunitense. Il settore si è espanso rapidamente tra il 1980 e il 2006, durante i quali il suo contributo al PIL è cresciuto dal 4,8% al 7,6%. Dopo la crisi finanziaria globale, la dimensione del settore si è stabilizzata a circa il 7% del PIL. Dopo aver rivisto questa letteratura, esaminiamo sviluppi recenti, tra cui la crescita continua della gestione patrimoniale alternativa ad alte commissioni e il passaggio dalle banche ai intermediari finanziari non bancari nell’erogazione del credito. Interpretiamo sia la crescita che l’evoluzione recente del settore come il riflesso di una continua transizione verso un sistema finanziario più market-based (basato sui mercati), con i rischi che si spostano dalle banche ai mercati. [...]
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