Ci sono momenti in cui la quotazione dell’oro sembra ferma, ma sotto la superficie cambiano i pesi che lo muovono: tassi reali, dollaro, acquisti delle banche centrali e struttura tecnica. Mettere questi tasselli in fila, senza enfasi, aiuta a leggere le probabilità e a riconoscere dove il grafico offre i punti di controllo più affidabili.
Negli ultimi tre mesi le indicazioni a 12 mesi hanno mantenuto un’impostazione costruttiva, con una forchetta ampia che riflette l’incertezza su tassi e cambio. Il filo conduttore è chiaro: scenario più favorevole se i rendimenti reali USA scendono gradualmente e il dollaro smette di rafforzarsi. Ulteriore sostegno arriva dagli acquisti delle banche centrali e da un possibile ritorno di flussi verso i veicoli passivi sull’oro. In sintesi, non un rialzo verticale, ma una traiettoria positiva se le condizioni finanziarie si allentano in modo ordinato. [...]
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