La popolazione italiana sta attraversando una trasformazione profonda, che riguarda in modo diretto il mondo della silver age. I progressi della medicina, delle tecnologie e delle condizioni socioeconomiche hanno portato a un significativo aumento della longevità: un risultato straordinario dal punto di vista umano, ma che porta con sé anche un rovescio della medaglia. Parallelamente, la drastica riduzione delle nascite segnala un Paese alle prese con un crescente inverno demografico, caratterizzato da un progressivo squilibrio tra chi va in pensione e chi entra nel mondo del lavoro.
Nel 1990, un cittadino italiano di 65 anni poteva aspettarsi di vivere ancora circa 17 anni. Oggi sono più di 20. Questi anni aggiuntivi rappresentano un privilegio, ma allo stesso tempo comportano un inevitabile aumento dei costi legati al mantenimento di un adeguato tenore di vita e alla tutela della salute. La fase della vita comunemente definita come “retirement”, volendo usare un termine anglosassone, non può più essere immaginata come un periodo lungo e sereno sostenuto dalla sola pensione pubblica. [...]
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