Sono Substrate e XLight le nuove imprese da attenzionare per analizzare come gli USA abbiano in mente di giocare a tutto campo la partita della competizione tecnologica con la Cina. Due aziende, due start-up ancora agli esordi, due progetti promettenti aventi alle spalle il potere economico e politico statunitense che fa riferimento al mondo MAGA. In mezzo, il “capitalismo nazionalista” a stelle e strisce plasmato dall’amministrazione di Donald Trump in una crescente sovrapposizione tra apparati pubblici e privati.
Iniziamo dalla fine, cioè dalla decisione dell’amministrazione di investire, a inizio dicembre, 150 milioni di dollari in XLight, start-up basata a Palo Alto, nella Silicon Valley californiana, col fine di svilupparne le attività di litografia nel settore dei chip. Questo nuovo finanziamento, come spiegato da Axios, avviene ai sensi del Chips Act introdotto da Joe Biden ma soprattutto “prosegue la tendenza della Casa Bianca di acquisire partecipazioni azionarie in aziende private, comportandosi come una sorta di fondo di capitale di rischio”. Washington ha già comprato quote nel produttore di terre rare MP Materials e nell’attore del litio Lithium Americas, convertendo inoltre un sussidio di 10 miliardi di dollari al produttore di chip Intel in una quota di capitale del gruppo di Santa Clara. E proprio l’ex CeO di Intel, Pat Gelsinger, aveva guidato un round di finanziamenti precedente da 40 milioni di dollari a favore di XLight, venendone nominato presidente. [...]
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