Pasquale è titolare di una pescheria storica nei quartieri Spagnoli a Napoli. Ha lavorato per quasi vent’anni in questo esercizio a fianco del padre, fino a quando alla morte del genitore ha ereditato la licenza. Pasquale sa pulire il pesce, riesce a capire quando è fresco, ma non ha mai trattato con i fornitori, né partecipato alle aste. Si è reso conto in poco tempo che il ciclo finanziario di questa attività è spietato: i suoi clienti principali, i ristoranti, pagano a sessanta e novanta giorni, lui deve pagare la merce quasi tutta a breve. Nonostante il buon avviamento ed una buona clientela, è bastato qualche calo nelle vendite al dettaglio per farlo andare in difficoltà. E con l’acqua alla gola i canali ordinari diventano impraticabili, le fonti “alternative” l’unica alternativa. Ma questo avvia un ciclo da cui è difficile uscire.
Vincenza serve ai tavoli da 5 anni in un bar. La sua busta paga ufficiale ha un “netto” di 700 euro mensili. Lavora 10 ore al giorno ed altri 600 euro le sono corrisposti a “nero”. Tra poco più di un mese sarà avviata l’asta giudiziaria sull’immobile di sua proprietà dato in garanzia per un mutuo concesso dalla banca, successivamente ceduto ad una società di cartolarizzazione. Separata, con un figlio, non riesce a rinegoziare l’affidamento. [...]
Questo articolo è riservato agli abbonati
Sostieni il giornalismo di qualità, abbonati a Money.it
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenta: