Gli investitori cinesi, gli stessi che avevano quasi sempre parcheggiato denaro all’interno del proprio Paese, si stanno buttando a capofitto sulle azioni giapponesi. Pare che anche diversi capitali nazionali stiano cercando di fare altrettanto: uscire da un mercato che, nel corso degli ultimi anni, è diventato più volubile e critico del solito, per puntare su quello nipponico.
Come ha scritto il Wall Street Journal, il Giappone è più economico degli Stati Uniti e, potenzialmente, presenta meno rischi politici e normativi. Non è un caso che l’indice Nikkei 225 abbia già guadagnato il 9% quest’anno, a solo il 6% dal suo massimo storico del 1989. L’indice cinese CSI 300, invece, è sceso del - 6%. L’indice Hang Seng di Hong Kong, che comprende pesi massimi del settore tecnologico come Alibaba e Tencent, ha fatto ancora peggio facendo ecaporare il - 12% da quando è iniziato il 2024. [...]
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