E’ stata ancora una volta una melassa, il dibattito che si è incardinato in occasione della quarta edizione degli Stati generali della natalità: tutto già visto e rivisto, che si è snodato tra le orgogliose rivendicazioni dei diritti conquistati dalle donne dopo anni di lotte dolorose, e non più rinunciabili, di poter decidere del proprio corpo in occasione di una gravidanza indesiderata, i richiami all’ideale della famiglia che rappresenta l’infrastruttura sociale primaria nei legami intergenerazionali, le preoccupazioni circa la sostenibilità economica della Aging Society su cui si sta incamminando pericolosamente l’Italia, il rammarico per le scelte politiche miopi nonostante i proclami.
L’individualismo esasperato in campo economico al quale ci siamo acconciati, un liberismo divenuto metro assoluto del proprio successo personale e sociale, comporta un orizzonte illimitato del sé: un sé che vive in un eterno presente, senza né un passato né un futuro. Senza né padri, né figli. [...]
Questo articolo è riservato agli abbonati
Sostieni il giornalismo di qualità, abbonati a Money.it
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenta:
GianLuigi
·19 maggio
Articolo interessante
Giovanni-Ferrara-158290
·17 maggio
Se le condizioni di vita sono queste non c’è proprio niente da stupirsi