Il sistema giudiziario è corrotto da Joe Biden che si accanisce contro Donald Trump. Questo ritornello è stato ripetuto costantemente dall’ex presidente e da buona parte dei leader del Partito Repubblicano per cercare di giustificare la condotta illegale di colui che tutti credono sarà il portabandiera a sfidare Biden all’elezione di novembre. La condanna di Trump nel processo di Manhattan sulle falsificazioni di documenti relazionati alla pornostar Stormy Daniels era già dunque stata preparata come riflesso di un sistema corrotto e accanito contro il 45esimo presidente.
Non c’è dubbio che il sistema giudiziario contiene una dose di corruzione. Questa situazione però è dovuta in buona misura ai comportamenti di Trump che paradossalmente lo hanno beneficiato. Come si sa, l’ex presidente è stato indagato nello scandalo dell’interferenza russa sull’elezione del 2016. Il procuratore speciale Robert Mueller nel suo rapporto ha dichiarato che l’allora presidente era colpevole di ostruzione alla giustizia ma non lo incriminò per la direttiva del dipartimento di Giustizia che un presidente in carica non può essere incriminato. Mueller lo trattò con estrema riverenza e invece di interrogarlo in persona accettò di ricevere risposte scritte da Trump che ovviamente furono preparate dai suoi legali. Non avvenne la stessa cosa con tanti altri che dopo le indagini furono processati e incarcerati eccetto per i 16 russi che una volta accusati scapparono immediatamente nel loro Paese. [...]
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