C’è una dinamica predatoria del turismo che va compresa nelle sue componenti più devastanti: non si tratta delle località di vacanza più o meno storiche, come Viareggio o Cortina, oppure di Rimini o di San Vigilio di Marebbe, che sono state costruite negli anni per soddisfare le esigenze di chi viene per trascorrere un periodo più o meno lungo al mare o in montagna. L’offerta turistica della Croazia e della Turchia ha progressivamente sbaragliato quelle che erano le mete tradizionali italiane: Capri o Taormina rimangono comunque icone insostituibili, per quanto ormai abbondantemente asservite anch’esse alla fruizione di massa, quella dello “scatta e fuggi”, perché in tanti non si lasciano tentare neppure da un cono gelato. C’è giusto il tempo di farsi un selfie, per ripartire verso una nuova meta: un consumo frenetico di chilometri in pochi giorni.
Il settore alberghiero, come quello della somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, che va dai ristoranti stellati alle pizzerie fino ai bar ed ai chioschi, soffre per la concorrenza dei B&B da una parte e per la pressione sui prezzi: non solo è sempre più difficile trovare personale disponibile per l’impiego stagionale, ma anche l’offerta si fa qualitativamente massificata e sempre più cara. [...]
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