Gli ultimi anni sono stati impegnativi per chiunque impieghi meno donne o minoranze sottorappresentate rispetto agli uomini bianchi. Secondo la piattaforma di lavoro LinkedIn, il settimo titolo professionale in più rapida crescita tra il 2019 e il 2023 è stato “vicepresidente per la diversità e l’inclusione”. E in ambito economico, le preoccupazioni sulla questione di genere hanno innescato un’ondata di nuove ricerche.
Un nuovo documento di lavoro rientra in questa tendenza, anche se suggerisce che dovrebbe esserci un altro ciclo di riflessione. Anna Stansbury e Kyra Rodriguez del MIT esaminano il “divario di classe” tra i titolari di dottorato di ricerca statunitensi in scienze, scienze sociali, ingegneria e sanità. Si potrebbe sperare che avere “Dr” davanti al proprio nome sia sufficiente per eliminare qualsiasi svantaggio. Ma non sembra. [...]
Questo articolo è riservato agli abbonati
Sostieni il giornalismo di qualità, abbonati a Money.it
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenta: