L’instabilità che sta caratterizzando il quadro politico francese, visto che sin dalle elezioni del 2022 il governo centrista in carica non ha più potuto beneficiare della maggioranza assoluta all’Assemblea nazionale che aveva caratterizzato la precedente legislatura, ha reso sempre meno incisiva la risposta alle varie sfide che si sono via via presentate: il governo presieduto da Gabriel Attal, entrato in carica ai primi di gennaio di quest’anno dopo che il precedente era stato vivacemente contestato per la gestione della riforma della legge sull’immigrazione, ha sostanzialmente perso il controllo della dinamica del deficit pubblico che non avrebbe dovuto superare il 5,1% del pil.
Ed invece, dapprima l’approssimarsi delle elezioni europee che si sono tenute ai primi di giugno, poi la pesante débâcle degli stessi partiti centristi a favore del Nuovo Fronte Popolare e del Rassemblement National confermata dalle successive elezioni politiche anticipate che si sono svolte tra la fine di giugno ed i primi di luglio, hanno reso politicamente impossibile procedere alla necessaria, consistente manovra correttiva infra-annuale. [...]
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