Il nuovo fronte della guerra in Medio Oriente non ha tardato di tradursi in ulteriore volatilità per i mercati. Il petrolio greggio ha registrato il maggiore balzo degli ultimi tre anni, le borse sono scivolate al ribasso e i beni rifugio come i titoli di Stato e l’oro sono saliti dopo che Israele ha attaccato i siti del programma nucleare iraniano, rappresentando una grave escalation delle tensioni in Medio Oriente.
Il prezzo del petrolio è schizzato fino al 13%, il maggiore rialzo intragiornaliero dal marzo 2022, prima di ridimensionare i guadagni. I contratti futures sull’indice S&P 500 sono arretrati dell’1,3%. Le borse europee sono calate dell’1,1% e quelle asiatiche hanno registrato il maggiore calo degli ultimi due mesi. L’oro è salito dello 0,7% e i Treasury americani hanno guadagnato terreno, con il rendimento decennale sceso di due punti base al 4,34%. Il dollaro si è ripreso dal minimo di tre anni toccato giovedì, salendo dello 0,3% grazie al movimento verso valute più sicure. [...]
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