Nel 2025 l’oro è tornato prepotentemente sotto i riflettori. Non solo come difesa classica contro inflazione e incertezze geopolitiche, ma anche come asset strategico per banche centrali e grandi patrimoni. Il quadro macro resta fragile. La Fed ha mantenuto i tassi fermi a giugno, ma il mercato già sconta tre tagli entro l’anno e altri due nel 2026, segno che le preoccupazioni su crescita e tenuta fiscale restano alte.
Nel frattempo, i rendimenti dei Treasury sono scesi, il dollaro si è indebolito e gli investitori si sono mossi velocemente verso l’oro. I volumi scambiati hanno raggiunto livelli record nel primo semestre (329 miliardi di dollari al giorno in media) e gli ETF hanno registrato afflussi elevati, soprattutto dal Regno Unito. [...]
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