La crescita economica degli Stati Uniti sembra solida a prima vista. A giugno, il mercato del lavoro ha battuto le attese, l’inflazione è apparsa sotto controllo e l’indice S&P 500 ha chiuso ai massimi storici. Tuttavia, un’analisi più attenta rivela segnali preoccupanti di fragilità strutturale, oscurati dai buoni risultati aziendali e dall’ottimismo dei mercati finanziari.
Dal febbraio scorso, l’economia americana ha creato 671.000 nuovi posti di lavoro. Ma circa due terzi provengono da settori meno dinamici come sanità, pubblica amministrazione e istruzione. La diffusione occupazionale nel settore privato è in calo: l’indice del Bureau of Labor Statistics è sceso sotto quota 50, un’anomalia storicamente associata alle recessioni. [...]
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