Attualità

L’arte che non ottimizza: perché Firenze manda in tilt la logica della performance

17 Dicembre 2025 - 07:50

-

0 visualizzazioni

L'arte che non ottimizza: perché Firenze manda in tilt la logica della performance

Rob Piccoli

A Palazzo Strozzi l’opera del Beato Angelico produce un effetto raro: non colpisce, ma "cattura". E alla fine cambia il modo in cui guardiamo tutto il resto.

Nei giorni scorsi, di ritorno da Firenze, destinazioni principali: Uffizi e mostra “Beato Angelico” (Palazzo Strozzi, fino al 25 gennaio 2026), mi sono accorto che qualcosa non tornava. Non riuscivo a rimettere in fila le immagini come faccio di solito dopo un viaggio: qualche appunto mentale, due o tre opere simbolo, una sensazione generale. Questa volta no. C’era una sorta di rumore di fondo, un eccesso di stimoli che continuava a lavorare anche a distanza di giorni. E la cosa curiosa è che non era la prima volta, tutt’altro: agli Uffizi, per dire, ci sono stato nove o dieci volte, forse di più.

È proprio questo che rende l’esperienza interessante. Quando torni in un luogo che conosci bene, ti aspetti un effetto di attenuazione. La sorpresa dovrebbe diminuire, l’impatto emotivo anche. Invece, camminando tra le sale degli Uffizi, mi sono trovato davanti a una reazione opposta: non l’entusiasmo del turista alla prima visita, ma una specie di sovraccarico. Come se la familiarità avesse abbassato le difese razionali, lasciando campo libero a qualcosa di più diretto, più fisico. [...]

Money

Questo articolo è riservato agli abbonati

Sostieni il giornalismo di qualità, abbonati a Money.it

Accedi ai contenuti riservati

Navighi con pubblicità ridotta

Ottieni sconti su prodotti e servizi

Disdici quando vuoi

Abbonati ora

Sei già iscritto? Clicca qui

Commenta:

Money.it è una testata giornalistica a tema economico e finanziario. Autorizzazione del Tribunale di Roma N. 84/2018 del 12/04/2018.

Money.it srl a socio unico (Aut. ROC n.31425) - P. IVA: 13586361001

Termini e Condizioni